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RETEGUI-KEAN, UNA POLTRONA PER DUE

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Campionato Primavera 1 2024/2025 - Anticipi e Posticipi 35ª - 36ª Giornata

Aggiornamento Numerazioni Maglie Primavera 1 2024/2025

Serie A Enilive 2024/2025, Anticipi e Posticipi 34ª Giornata - 35ª Giornata

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&lt;p&gt;Era la stagione 2013/14. La Serie A si chiudeva con il terzo scudetto dell’era Antonio Conte alla Juventus, la squadra del record di 102 punti complessivi e un divario di 17 lunghezze dal Napoli di Rafa Benítez, secondo in classifica. Tévez con 17 reti e Llorente a quota 16 furono i migliori realizzatori bianconeri, numeri molto simili al duo partenopeo formato da Higuaín (17) e Callejón (15). Tutti e quattro, però, vennero messi in fila da due attaccanti italiani, capaci di giocarsi lo scettro di capocannoniere fino alle ultime battute del campionato. A spuntarla fu &lt;strong&gt;Ciro Immobile in maglia Torino&lt;/strong&gt; con un bottino di 22 gol, appena davanti ai 20 sigilli dell’eterno &lt;strong&gt;Luca Toni, trascinatore totale del Verona&lt;/strong&gt;, che quell’anno chiuse al 10° posto.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Da allora, il successo di un attaccante italiano è arrivato altre volte, ma lo scenario di primo e secondo gradino del podio in contemporanea non si è più verificato. A 11 anni di distanza si ripropone un duello tutto azzurro in vetta alla graduatoria: &lt;strong&gt;da un lato c’è Mateo Retegui e dall’altro Moise Kean&lt;/strong&gt;. Storie simili, percorsi differenti, ma con sfaccettature che conducono alla stessa meta: la maglia della nazionale.&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;b7efb15b-649f-4fc2-b597-67faa4f951e5&#34; data-image-id=&#34;b7efb15b-649f-4fc2-b597-67faa4f951e5&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/c8388728-3ba2-4047-a1a1-ecceabbaef5f/Sito_HERO_Kean_Interna2.png&#34; data-asset-id=&#34;b7efb15b-649f-4fc2-b597-67faa4f951e5&#34; data-image-id=&#34;b7efb15b-649f-4fc2-b597-67faa4f951e5&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;L’HOCKEY SU PRATO, IL NONNO SICILIANO E L’ITALIA NEL DESTINO: I PASSI DEL GIOVANE MATEO RETEGUI&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Mateo Retegui, nato a San Fernardo in Argentina, viene da una famiglia dove lo sport è iniettato direttamente nelle vene. &lt;strong&gt;Papà Carlos è stato ottimo giocatore e allenatore di hockey su prato&lt;/strong&gt;, specialità che lo vede vincere l’oro alle olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 nelle vesti di commissario tecnico della selezione argentina; la sorella Micaela ne segue le orme e a Tokyo 2020 porta a casa l’argento con l’Argentina, ma da giocatrice. Il destino di Mateo si intreccia, e nonostante un periodo di avvicinamento allo sport di famiglia, a 16 anni prende la decisione definitiva di puntare tutto sul calcio. &lt;strong&gt;Giovanili del River Plate&lt;/strong&gt;, poi esordio tra i grandi con il Boca Juniors, Estudiantes e Talleres, per aumentare l’esperienza e ruolo da protagonista nel Tigre. &lt;strong&gt;La chiamata del CT Roberto Mancini &lt;/strong&gt;gli cambia la vita: le sue radici italiane derivanti dal nonno materno -siciliano d’origine - gli spalancano le porte della nazionale azzurra. Nell’estate 2023 il salto in Serie A con l’approdo al Genoa di Gilardino: il primo impatto è di livello, nonostante qualche fastidioso infortunio, con la stagione chiusa in maniera positiva in termini realizzativi. Il cambio maglia direzione Bergamo vede Retegui compiere quel definitivo salto di qualità: in breve tempo convince mister Gasperini, mietendo vittime a suon di gol e diventando indispensabile nel progetto Atalanta. &amp;nbsp;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;AL GENOA CON GILARDINO PER AFFINARSI, ALL’ATALANTA PER PRENDERSI LA SCENA&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Retegui è uno di quegli attaccanti capaci di sfruttare tutti gli step di crescita. La consacrazione al Tigre e la palma di capocannoniere del campionato argentino nel 2022 sono simbolo di abnegazione, costanza e lavoro sodo. L’attuale centravanti dell’Atalanta ha dovuto sudare non poco per primeggiare: gli anni di gavetta sui campi della Primera División&amp;nbsp;lo hanno plasmato. La Serie A, per certi versi una delle leghe più simili a quella argentino per ritmo e fisicità, lo ha accolto a braccia aperte. L’annata 2023/24 è stata formativa e &lt;strong&gt;la corte di Alberto Gilardino&lt;/strong&gt; (188 gol in carriera nel massimo campionato italiano) gli si è cucita addosso come un vestito su misura. Nella prima parte di stagione salta qualche partita per infortunio, ma soprattutto nel ritorno contribuisce alla salvezza tranquilla del Genoa, segnando in totale 7 gol, a cui si uniscono 2 firme in Coppa Italia Frecciarossa.&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;a3e1b9bc-7f69-4f22-bd22-4c74c0ff7bda&#34; data-image-id=&#34;a3e1b9bc-7f69-4f22-bd22-4c74c0ff7bda&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/60c62838-09a7-412e-a81f-d414fc2c39eb/Sito_HERO_Retegui_interna1.png&#34; data-asset-id=&#34;a3e1b9bc-7f69-4f22-bd22-4c74c0ff7bda&#34; data-image-id=&#34;a3e1b9bc-7f69-4f22-bd22-4c74c0ff7bda&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Il trasferimento a Bergamo giunge a inizio agosto 2024&lt;/strong&gt;. Tanta è la curiosità di vedere all’opera Retegui nei panni di nuovo ariete della perfetta macchina nerazzurra. Gasperini ne apprezza subito le caratteristiche. L’ex Tigre si mette a disposizione, dimostrando naturalezza nella comprensione dei compiti che gli vengono affidati. L’Atalanta del Gasp produce una mole di gioco eccezionale e la fame di gol è pronta a prendere il sopravvento. &lt;strong&gt;Segna 10 reti nelle prime 9 partite in Serie A Enilive&lt;/strong&gt;, siglando anche la prima tripletta nel campionato italiano, proprio alla sua ex squadra - il Genoa. La maturazione si percepisce nella capacità di attaccare la verticale giusta in qualsiasi contesto tattico: i compagni si muovono, curano il pallone, lui arriva a pigiare il tasto giusto per attivare il processo e chiudere l’azione spesso con il gol. Negli anni, in casa Dea, il ruolo di vertice alto ha visto interpreti con caratteristiche più simili al giocatore senza punti di riferimento, ma con Retegui in campo è avvenuta la conversione orientata a un centravanti più classico, maledettamente abile nell’utilizzo del pallone dentro l’area. &lt;a href=&#34;https://highlights.legaseriea.it/2024-2025/highlights-giornata-32/atalanta-bologna-13-04-2025/&#34;&gt;Tornato al gol contro il Bologna&lt;/a&gt; dopo 3 match senza lasciare il segno, si trova ancora saldamente al comando della classifica marcatori e gli indizi appaiono ben chiari: &lt;strong&gt;Mateo Retegui, con le sue 23 reti complessive&lt;/strong&gt;, è il candidato numero uno ad accaparrarsi il titolo di capocannoniere.&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;b67df78a-8166-4716-b906-ad86073fe2f9&#34; data-image-id=&#34;b67df78a-8166-4716-b906-ad86073fe2f9&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/93677464-82c8-4179-8ca5-0ab81e14586b/Sito_HERO_Retegui_interna.png&#34; data-asset-id=&#34;b67df78a-8166-4716-b906-ad86073fe2f9&#34; data-image-id=&#34;b67df78a-8166-4716-b906-ad86073fe2f9&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;MOISE KEAN, LA RESPONSABILITÀ DI ESSERE UN PREDESTINATO&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Moise Kean&lt;/strong&gt; muove i primi passi nell’Asti, entrando poi nel settore giovanile del Torino all’età di appena 7 anni. La Juventus lo strappa ai cugini poche stagioni più tardi e già nelle prime esperienze in bianconero si fa un gran parlare del suo talento. I &lt;strong&gt;24 gol nel campionato Under-17 2015/16&lt;/strong&gt; sono il lasciapassare verso i professionisti. Da giovanissimo si presenta al grande pubblico con una serie di record e primati, tra cui quello del primo giocatore classe 2000 a segnare un gol in Serie A. Non sembrano esserci dubbi: il futuro è lì ai suoi piedi.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Qualcosa, però, non va come previsto. In prestito all’Hellas Verona qualche lampo si nota, ma il vero momento di Kean deve ancora palesarsi. &lt;strong&gt;Il ritorno alla Juventus nel 2018/19&lt;/strong&gt; vede un miglioramento netto su piano di prestazioni e continuità: il giocatore, ancora molto giovane, contribuisce in termini realizzativi alla conquista dello scudetto, terminando l’annata a 7 gol tra tutte le competizioni. Lascia Torino per seguire esperienze internazionali: in Premier League con la maglia dell’Everton fatica a calarsi nella parte, ma &lt;strong&gt;nel PSG in Ligue 1&lt;/strong&gt; il registro cambia, siglando 17 reti nella stagione 2020/21. L’estate successiva è caratterizzata dal ritorno in bianconero: Kean vivrà tre stagioni da pedina preziosa, senza però ricoprire mai i gradi del titolarissimo. Complice un 2023/24 senza gol, le strade della Juventus e dell’attaccante si separano. Inizia così la nuova avventura alla Fiorentina.&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;1fc29c79-db7b-461b-8e44-440e112df64b&#34; data-image-id=&#34;1fc29c79-db7b-461b-8e44-440e112df64b&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/1117e5da-9214-424d-8b8f-e5807d3e9199/Sito_HERO_Kean_Interna.png&#34; data-asset-id=&#34;1fc29c79-db7b-461b-8e44-440e112df64b&#34; data-image-id=&#34;1fc29c79-db7b-461b-8e44-440e112df64b&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;IL CENTRALISMO DI KEAN A TINTE VIOLA&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;In viola la musica cambia. O meglio, la musica sale di volume. Sì, perché in tanti negli anni avrebbero scommesso sull’affermazione di Moise Kean. Alcuni, nel corso degli eventi, hanno dubitato, ma altri sono rimasti fedeli. Ed ecco che quel futuro è diventato presente: &lt;strong&gt;17 gol in campionato&lt;/strong&gt; sono notevoli e, sommati ai 4 di Conference League e a un altro in Coppa Italia Frecciarossa, si arriva a 22. I numeri non mentono, ma spesso non approfondiscono. Kean in questa stagione ha segnato in modi differenti; &lt;strong&gt;gran merito di Raffaele Palladino&lt;/strong&gt;, al quale è venuta la brillante idea di affidare al 100% la responsabilità del reparto d’attacco all’ex Juventus, senza dietrofront o retropensieri. Moise Kean ha ripagato le attese: predisposto a punire le difese alte e disattente, gestore dei tempi in campo aperto, fine colpitore di testa e lucente stella polare per le uscite del centrocampo viola. Decisivo una marea di volte in questa stagione, &lt;a href=&#34;https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/fiorentina-1-0-atalanta-14658ob7cla9ik&#34;&gt;ha firmato la sfida contro l’Atalanta di Retegui nella 30a giornata&lt;/a&gt;. La vetta capocannonieri in Serie A è lontana nonostante il secondo posto, ma ci sono obiettivi diversi per lui. Un posto Europa per la sua Fiorentina, la Conference da acciuffare, una nazionale da tenersi stretta.&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;2bd958e6-2484-4433-8835-2a9a7db9a231&#34; data-image-id=&#34;2bd958e6-2484-4433-8835-2a9a7db9a231&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/30d59c8f-f74e-4208-b722-c507a4febc13/Sito_HERO_Kean_Interna1.png&#34; data-asset-id=&#34;2bd958e6-2484-4433-8835-2a9a7db9a231&#34; data-image-id=&#34;2bd958e6-2484-4433-8835-2a9a7db9a231&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;ITALIA, TERRA DI SANTI, POETI, NAVIGATORI E… BOMBER&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Parlando di attacco, &lt;strong&gt;Mateo Retegui e Moise Kean sono allo stato attuale la fetta più sostanziosa della nazionale italiana&lt;/strong&gt;. L’atalantino ha segnato 6 gol in 18 presenze azzurre, il viola è arrivato a 7 reti in 21 presenze, sorpassando proprio Retegui grazie alla doppietta (amara) nei quarti di finale di Nations League nella tana della Germania. Nell’ultima parentesi dedicata alla pausa nazionali, Luciano Spalletti ha dovuto rinunciare alla carta del doppio centravanti, preparando la staffetta Kean-Lucca nel già citato impegno con la formazione tedesca. Retegui, assente per infortunio in quell’occasione, tornerà molto utile nei prossimi match di qualificazione al Mondiale del 2026.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Al momento c’è competizione, ma considerando lo stato di forma di entrambi (Kean e Retegui) non è da escludere un cambio di rotta nelle scelte tattiche del CT azzurro. Sia dall’inizio, ma anche e soprattutto in corso d’opera, una virata su un attacco più muscolare potrebbe rappresentare una modifica fruttuosa nel percorso di crescita della nazionale. &lt;strong&gt;Vederli in campo insieme non è utopia&lt;/strong&gt;, nella speranza che possano trascinare a suon di gol.&amp;nbsp;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Nel frattempo, ci godiamo la sfida ancora aperta in ottica classifica capocannonieri Serie A Enilive. Dal duello Immobile-Toni del 2014, alla battaglia Retegui-Kean nel 2025. Una volata tutta azzurra.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;(Foto Getty Images)&lt;/p&gt;

Il duello tutto azzurro in cima alla classifica capocannonieri e i percorsi paralleli dei due bomber di questa Serie A Enilive. Le tappe di Mateo Retegui dall’Argentina all’Italia, il rilancio di Moise Kean in maglia viola, con un occhio alla nazionale.

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Era la stagione 2013/14. La Serie A si chiudeva con il terzo scudetto dell’era Antonio Conte alla Juventus, la squadra del record di 102 punti complessivi e un divario di 17 lunghezze dal Napoli di Rafa Benítez, secondo in classifica. Tévez con 17 reti e Llorente a quota 16 furono i migliori realizzatori bianconeri, numeri molto simili al duo partenopeo formato da Higuaín (17) e Callejón (15). Tutti e quattro, però, vennero messi in fila da due attaccanti italiani, capaci di giocarsi lo scettro di capocannoniere fino alle ultime battute del campionato. A spuntarla fu Ciro Immobile in maglia Torino con un bottino di 22 gol, appena davanti ai 20 sigilli dell’eterno Luca Toni, trascinatore totale del Verona, che quell’anno chiuse al 10° posto.Da allora, il successo di un attaccante italiano è arrivato altre volte, ma lo scenario di primo e secondo gradino del podio in contemporanea non si è più verificato. A 11 anni di distanza si ripropone un duello tutto azzurro in vetta alla graduatoria: da un lato c’è Mateo Retegui e dall’altro Moise Kean. Storie simili, percorsi differenti, ma con sfaccettature che conducono alla stessa meta: la maglia della nazionale.<figure data-asset-id="b7efb15b-649f-4fc2-b597-67faa4f951e5" data-image-id="b7efb15b-649f-4fc2-b597-67faa4f951e5"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/c8388728-3ba2-4047-a1a1-ecceabbaef5f/Sito_HERO_Kean_Interna2.png" data-asset-id="b7efb15b-649f-4fc2-b597-67faa4f951e5" data-image-id="b7efb15b-649f-4fc2-b597-67faa4f951e5" alt=""></figure>L’HOCKEY SU PRATO, IL NONNO SICILIANO E L’ITALIA NEL DESTINO: I PASSI DEL GIOVANE MATEO RETEGUIMateo Retegui, nato a San Fernardo in Argentina, viene da una famiglia dove lo sport è iniettato direttamente nelle vene. Papà Carlos è stato ottimo giocatore e allenatore di hockey su prato, specialità che lo vede vincere l’oro alle olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 nelle vesti di commissario tecnico della selezione argentina; la sorella Micaela ne segue le orme e a Tokyo 2020 porta a casa l’argento con l’Argentina, ma da giocatrice. Il destino di Mateo si intreccia, e nonostante un periodo di avvicinamento allo sport di famiglia, a 16 anni prende la decisione definitiva di puntare tutto sul calcio. Giovanili del River Plate, poi esordio tra i grandi con il Boca Juniors, Estudiantes e Talleres, per aumentare l’esperienza e ruolo da protagonista nel Tigre. La chiamata del CT Roberto Mancini gli cambia la vita: le sue radici italiane derivanti dal nonno materno -siciliano d’origine - gli spalancano le porte della nazionale azzurra. Nell’estate 2023 il salto in Serie A con l’approdo al Genoa di Gilardino: il primo impatto è di livello, nonostante qualche fastidioso infortunio, con la stagione chiusa in maniera positiva in termini realizzativi. Il cambio maglia direzione Bergamo vede Retegui compiere quel definitivo salto di qualità: in breve tempo convince mister Gasperini, mietendo vittime a suon di gol e diventando indispensabile nel progetto Atalanta. &nbsp;AL GENOA CON GILARDINO PER AFFINARSI, ALL’ATALANTA PER PRENDERSI LA SCENARetegui è uno di quegli attaccanti capaci di sfruttare tutti gli step di crescita. La consacrazione al Tigre e la palma di capocannoniere del campionato argentino nel 2022 sono simbolo di abnegazione, costanza e lavoro sodo. L’attuale centravanti dell’Atalanta ha dovuto sudare non poco per primeggiare: gli anni di gavetta sui campi della Primera División&nbsp;lo hanno plasmato. La Serie A, per certi versi una delle leghe più simili a quella argentino per ritmo e fisicità, lo ha accolto a braccia aperte. L’annata 2023/24 è stata formativa e la corte di Alberto Gilardino (188 gol in carriera nel massimo campionato italiano) gli si è cucita addosso come un vestito su misura. Nella prima parte di stagione salta qualche partita per infortunio, ma soprattutto nel ritorno contribuisce alla salvezza tranquilla del Genoa, segnando in totale 7 gol, a cui si uniscono 2 firme in Coppa Italia Frecciarossa.<figure data-asset-id="a3e1b9bc-7f69-4f22-bd22-4c74c0ff7bda" data-image-id="a3e1b9bc-7f69-4f22-bd22-4c74c0ff7bda"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/60c62838-09a7-412e-a81f-d414fc2c39eb/Sito_HERO_Retegui_interna1.png" data-asset-id="a3e1b9bc-7f69-4f22-bd22-4c74c0ff7bda" data-image-id="a3e1b9bc-7f69-4f22-bd22-4c74c0ff7bda" alt=""></figure>Il trasferimento a Bergamo giunge a inizio agosto 2024. Tanta è la curiosità di vedere all’opera Retegui nei panni di nuovo ariete della perfetta macchina nerazzurra. Gasperini ne apprezza subito le caratteristiche. L’ex Tigre si mette a disposizione, dimostrando naturalezza nella comprensione dei compiti che gli vengono affidati. L’Atalanta del Gasp produce una mole di gioco eccezionale e la fame di gol è pronta a prendere il sopravvento. Segna 10 reti nelle prime 9 partite in Serie A Enilive, siglando anche la prima tripletta nel campionato italiano, proprio alla sua ex squadra - il Genoa. La maturazione si percepisce nella capacità di attaccare la verticale giusta in qualsiasi contesto tattico: i compagni si muovono, curano il pallone, lui arriva a pigiare il tasto giusto per attivare il processo e chiudere l’azione spesso con il gol. Negli anni, in casa Dea, il ruolo di vertice alto ha visto interpreti con caratteristiche più simili al giocatore senza punti di riferimento, ma con Retegui in campo è avvenuta la conversione orientata a un centravanti più classico, maledettamente abile nell’utilizzo del pallone dentro l’area. <a href="https://highlights.legaseriea.it/2024-2025/highlights-giornata-32/atalanta-bologna-13-04-2025/">Tornato al gol contro il Bologna</a> dopo 3 match senza lasciare il segno, si trova ancora saldamente al comando della classifica marcatori e gli indizi appaiono ben chiari: Mateo Retegui, con le sue 23 reti complessive, è il candidato numero uno ad accaparrarsi il titolo di capocannoniere.<figure data-asset-id="b67df78a-8166-4716-b906-ad86073fe2f9" data-image-id="b67df78a-8166-4716-b906-ad86073fe2f9"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/93677464-82c8-4179-8ca5-0ab81e14586b/Sito_HERO_Retegui_interna.png" data-asset-id="b67df78a-8166-4716-b906-ad86073fe2f9" data-image-id="b67df78a-8166-4716-b906-ad86073fe2f9" alt=""></figure>MOISE KEAN, LA RESPONSABILITÀ DI ESSERE UN PREDESTINATOMoise Kean muove i primi passi nell’Asti, entrando poi nel settore giovanile del Torino all’età di appena 7 anni. La Juventus lo strappa ai cugini poche stagioni più tardi e già nelle prime esperienze in bianconero si fa un gran parlare del suo talento. I 24 gol nel campionato Under-17 2015/16 sono il lasciapassare verso i professionisti. Da giovanissimo si presenta al grande pubblico con una serie di record e primati, tra cui quello del primo giocatore classe 2000 a segnare un gol in Serie A. Non sembrano esserci dubbi: il futuro è lì ai suoi piedi.Qualcosa, però, non va come previsto. In prestito all’Hellas Verona qualche lampo si nota, ma il vero momento di Kean deve ancora palesarsi. Il ritorno alla Juventus nel 2018/19 vede un miglioramento netto su piano di prestazioni e continuità: il giocatore, ancora molto giovane, contribuisce in termini realizzativi alla conquista dello scudetto, terminando l’annata a 7 gol tra tutte le competizioni. Lascia Torino per seguire esperienze internazionali: in Premier League con la maglia dell’Everton fatica a calarsi nella parte, ma nel PSG in Ligue 1 il registro cambia, siglando 17 reti nella stagione 2020/21. L’estate successiva è caratterizzata dal ritorno in bianconero: Kean vivrà tre stagioni da pedina preziosa, senza però ricoprire mai i gradi del titolarissimo. Complice un 2023/24 senza gol, le strade della Juventus e dell’attaccante si separano. Inizia così la nuova avventura alla Fiorentina.<figure data-asset-id="1fc29c79-db7b-461b-8e44-440e112df64b" data-image-id="1fc29c79-db7b-461b-8e44-440e112df64b"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/1117e5da-9214-424d-8b8f-e5807d3e9199/Sito_HERO_Kean_Interna.png" data-asset-id="1fc29c79-db7b-461b-8e44-440e112df64b" data-image-id="1fc29c79-db7b-461b-8e44-440e112df64b" alt=""></figure>IL CENTRALISMO DI KEAN A TINTE VIOLAIn viola la musica cambia. O meglio, la musica sale di volume. Sì, perché in tanti negli anni avrebbero scommesso sull’affermazione di Moise Kean. Alcuni, nel corso degli eventi, hanno dubitato, ma altri sono rimasti fedeli. Ed ecco che quel futuro è diventato presente: 17 gol in campionato sono notevoli e, sommati ai 4 di Conference League e a un altro in Coppa Italia Frecciarossa, si arriva a 22. I numeri non mentono, ma spesso non approfondiscono. Kean in questa stagione ha segnato in modi differenti; gran merito di Raffaele Palladino, al quale è venuta la brillante idea di affidare al 100% la responsabilità del reparto d’attacco all’ex Juventus, senza dietrofront o retropensieri. Moise Kean ha ripagato le attese: predisposto a punire le difese alte e disattente, gestore dei tempi in campo aperto, fine colpitore di testa e lucente stella polare per le uscite del centrocampo viola. Decisivo una marea di volte in questa stagione, <a href="https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/fiorentina-1-0-atalanta-14658ob7cla9ik">ha firmato la sfida contro l’Atalanta di Retegui nella 30a giornata</a>. La vetta capocannonieri in Serie A è lontana nonostante il secondo posto, ma ci sono obiettivi diversi per lui. Un posto Europa per la sua Fiorentina, la Conference da acciuffare, una nazionale da tenersi stretta.<figure data-asset-id="2bd958e6-2484-4433-8835-2a9a7db9a231" data-image-id="2bd958e6-2484-4433-8835-2a9a7db9a231"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/30d59c8f-f74e-4208-b722-c507a4febc13/Sito_HERO_Kean_Interna1.png" data-asset-id="2bd958e6-2484-4433-8835-2a9a7db9a231" data-image-id="2bd958e6-2484-4433-8835-2a9a7db9a231" alt=""></figure>ITALIA, TERRA DI SANTI, POETI, NAVIGATORI E… BOMBERParlando di attacco, Mateo Retegui e Moise Kean sono allo stato attuale la fetta più sostanziosa della nazionale italiana. L’atalantino ha segnato 6 gol in 18 presenze azzurre, il viola è arrivato a 7 reti in 21 presenze, sorpassando proprio Retegui grazie alla doppietta (amara) nei quarti di finale di Nations League nella tana della Germania. Nell’ultima parentesi dedicata alla pausa nazionali, Luciano Spalletti ha dovuto rinunciare alla carta del doppio centravanti, preparando la staffetta Kean-Lucca nel già citato impegno con la formazione tedesca. Retegui, assente per infortunio in quell’occasione, tornerà molto utile nei prossimi match di qualificazione al Mondiale del 2026.Al momento c’è competizione, ma considerando lo stato di forma di entrambi (Kean e Retegui) non è da escludere un cambio di rotta nelle scelte tattiche del CT azzurro. Sia dall’inizio, ma anche e soprattutto in corso d’opera, una virata su un attacco più muscolare potrebbe rappresentare una modifica fruttuosa nel percorso di crescita della nazionale. Vederli in campo insieme non è utopia, nella speranza che possano trascinare a suon di gol.&nbsp;Nel frattempo, ci godiamo la sfida ancora aperta in ottica classifica capocannonieri Serie A Enilive. Dal duello Immobile-Toni del 2014, alla battaglia Retegui-Kean nel 2025. Una volata tutta azzurra.(Foto Getty Images)

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RETEGUI-KEAN, UNA POLTRONA PER DUE

Il duello tutto azzurro in cima alla classifica capocannonieri e i percorsi paralleli dei due bomber di questa Serie A Enilive. Le tappe di Mateo Retegui dall’Argentina all’Italia, il rilancio di Moise Kean in maglia viola, con un occhio alla nazionale.

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